Perché non agli insegnanti?
Secondo il contratto di lavoro tra i compiti dei collaboratori scolastici c’è anche l’ausilio materiale agli alunni con disabilità nell’accesso alla scuola, ma questo non significa che solo loro lo possano fare.
L’accoglienza e l’accompagnamento in classe non è solo assistenza, ma ha anche una forte connotazione educativa per cui né educatori né insegnanti possono automaticamente chiamarsi fuori.
Si deve ragionare sempre in termini di qualità del servizio e di bisogni, esaminando pro e contro di ogni soluzione proposta.
La differenza principale di solito è che i collaboratori sono sempre presenti mentre educatori e insegnanti possono avere orari diversi. Se per l’alunno è meglio conservare routine stabili forse è meglio incaricare sempre i collaboratori, se la variabilità può essere vissuta come un elemento positivo, meglio cambiare e coinvolgere anche assistente o insegnanti.
In ogni caso se ne discute, senza appellarsi rigidamente a un mansionario che non può essere mai rigido anche perché abbiamo a che fare con bisogni e situazioni tra loro diversissime, di cui per forza dobbiamo tenere conto.
In caso di conflitti o contestazioni, l’argomento va affrontato nel GLO e inserendo nel PEI le decisioni organizzative prese.