Nessuna norma definisce cos’è o non è uno schema o una mappa e in caso di dubbi interpretativi è opportuno specificare bene nel PDP cosa si intende con questi termini.
Nelle Linee Guida per i DSA del 2011 troviamo però una definizione di Strumento compensativo che può essere utile anche in questo caso: «Sollevano l’alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo.»
Se la prestazione difficoltosa riguarda ad esempio organizzare i contenuti, esporli, selezionare i più rilevanti… uno schema, ma anche una mappa, può aiutare (“sollevare”) ma non costituisce una facilitazione.
Se invece lo schema è di fatto un riassunto camuffato, può essere una facilitazione e va pertanto escluso.
Se si chiariscono bene questi aspetti, meglio nel PDP come dicevo, problemi non dovrebbero essercene.
Ricordo che spetta alla scuola insegnare ad usare correttamente gli strumenti compensativi ossia, in questo caso, a produrre delle vere mappe, non dei riassunti.
DM 5669/11 art. 4 c. 4: “Le Istituzioni scolastiche assicurano l’impiego degli opportuni strumenti compensativi, curando particolarmente l’acquisizione, da parte dell’alunno e dello studente, con DSA delle competenze per un efficiente utilizzo degli stessi.”