Secondo loro non è gestibile in classe, quindi vogliono portarlo fuori

Mio figlio di 13 anni è diagnosticato da quando ne aveva 3 come Autismo atipico, ad alto funzionamento, con gravità (104 art3.3) Frequenta la seconda media (fatto anno saldatura) seguendo il programma didattico normale con ottimi risultati. Ha copertura pressoché totale con due insegnanti di sostegno e un educatore. Il ragazzo manifesta problemi comportamentali durante le lezioni, rifiutando di svolgere alcune consegne e quando il sostegno le fa per lui, disturba la classe con frasi e comportamenti fuori luogo, finché il sostegno è costretta a portarlo fuori. Questa cosa scatena crisi violente con lancio di oggetti e urla. A casa ha un comportamento corretto e svolge regolarmente i compiti assegnati. Ora le insegnanti di sostegno mi dicono che la soluzione secondo loro sia portarlo fuori dalla classe subito per evitare problemi, perché non è gestibile con gli altri. Inoltre mi consigliano di vedere uno psicologo privato che aiuti me a gestire il ragazzo, quando il problema comportamentale è a scuola!?! Mi chiedo dov’è l’inclusione visto che il problema del ragazzo è relazionale? Cosa posso fare per far valere il suo diritto a stare in classe e non isolato?

La sede in cui discutere questi problemi è il GLO, da convocare urgentemente.

Probabilmente serve il supporto di qualcuno che possa dare indicazioni serie sulle strategie comportamentali da seguire. Come dice giustamente, indicazioni da dare agli insegnanti, non ai genitori, visto che i problemi si manifestano a scuola.

Gli insegnanti hanno bisogno di un esperto che aiuti loro a capire come e perché il ragazzo si scatena, altrimenti non se ne esce.

Non credo che portare fuori il ragazzo dall’aula sia una scelta che effettivamente porti a delle soluzioni, ma se gli insegnanti sono arrivati a proporla come unica strada possibile vanno aiutati a trovarne altre, senza colpevolizzarli.

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Inserimento: 11 Agosto 2021

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