Lavoro in una scuola superiore dove abbiamo molti alunni con DSA e, pertanto, una discreta esperienza. Per redigere i PDP abbiamo una modulistica di istituto, che non è quella del MIUR, ma che risulta essere uno strumento agile e flessibile, quindi, a nostro avviso, ottimo. Quest'anno, per la prima volta, un papà di un'alunna con DSA, ha contestato il modulo in uso dicendo che, come da una fantomatica ( nel senso che non ne ho trovato traccia alcuna) sentenza del TAR della Lombardia, dovremmo usare solo quello del MIUR. Preciso che siamo nel Lazio e che ho riletto la normativa e verificato che non impone alcun tipo di modulistica. Lei ne sa nulla?
Ciascuna scuola può scegliere liberamente il modello da usare per i PDP. Nelle Linee Guida MIUR del 2011 (pag. 8) si indicano i contenuti minimi che deve avere il documento di programmazione, ma è scritto che la scuola lo predispone «nelle forme ritenute idonee».
Solo per il PEI, a seguito del DL 66/17, è previsto un modello unico nazionale definito dal ministero.