Sono la mamma di un ragazzo disprassico con borderline cognitivo,16 anni frequenta terzo anno di scuola professionale con scelta quest'anno, indirizzo sala. I primi due anni passati a fare cucina e sala insieme con una educatrice vicino per la pratica. Quest'anno ha iniziato alternanza scuola lavoro, ha fatto già una prima esperienza ieri, ma non è andata molto bene, catapultato in una fiera del gusto più grande di lui... Ha finito la serata con una sorta di collasso da stress perché non si sentiva all'altezza. Ora chiedo, ma anche nell'alternanza scuola lavoro, non dovrebbe avere un educatore vicino?
L’alternanza scuola lavoro per gli studenti con disabilità va adeguatamente progettata, individuando la tipologia di attività più adatta ma anche le risorse necessarie. Era così anche prima ma con il DL 66/17, art. 7 c. 2/e e con il nuovo modello di PEI, è ufficialmente specificato che questo progetto va inserito nel PEI ed è quindi di competenza del GLO di cui fanno parte anche i genitori.
L’obiettivo deve necessariamente essere l’autonomia, perché nessuna azienda assumerebbe una ragazzo che deve avere sempre qualcuno vicino solo per lui, ma è appunto un obiettivo, da perseguire attraverso un percorso che può prevedere benissimo all’inizio anche interventi di supporto.