A un'alunno è stato certificato un Disturbo Specifico di Apprendimento ad anno ormai avviato. La scuola è tenuta a redigere il PDP in ogni caso? Anche se mancano pochi mesi alla fine della scuola?
Sento parlare di Certificazione DSA da "rinnovare" e nello stesso tempo del fatto che la certificazione DSA non ha scadenza. In alcuni casi al termine di un ciclo, gli insegnanti riferiscono ai genitori che con l' iscrizione al ciclo di istruzione successivo la situazione del proprio figlio potrebbe essere da "rivalutare" a prescindere. Qual è l'interpretazione corretta della legge e quale il riferimento normativo più indicato?
Sono un'insegnante di sostegno, che si occupa da due anni della stessa classe di un istituto tecnico (attualmente una seconda superiore). Una studentessa certificata come DSA è causa di preoccupazione per il Consiglio di classe. La ragazza, infatti, manifesta gravi difficoltà nella comprensione e nell'apprendimento dei contenuti curricolari, sia per carenze dal punto di vista cognitivo (come affermato sul PDP) sia per mancanza di applicazione nello studio. Spesso non si presenta a scuola il giorno delle verifiche programmate, costringendo i docenti a rimandarle, evitando accavallamenti con verifiche di altre discipline. La famiglia, anziché collaborare con la scuola, ha assunto un arrogante atteggiamento di sfida, aspettando che i docenti commettano un errore, per inviare a scuola minacce di ricorso da parte dei propri avvocati. L'anno scorso la ragazza è stata promossa con 6 in tutte le materie, nonostante rischiasse la bocciatura, per un errore dei colleghi, i quali inavvertitamente avevano assegnato più di una verifica lo stesso giorno. Il timore di strascichi legali ha indotto il DS a costringere il CdC alla promozione in tutte le materie.
Quest'anno avevo stilato un patto scuola-famiglia, allegato al PDP, in cui si esplicitava che, in caso di assenze durante le verifiche programmate, lo studente sarebbe stato sottoposto a verifica la prima volta utile (salvo altre verifiche da sostenere nello stesso giorno). La famiglia della ragazza si rifiuta di firmare il PDP, non accettando tale clausola. Inoltre, per un errore materiale di un collega, che ha interrogato la studentessa in un giorno in cui aveva una verifica programmata, i genitori hanno già fatto reclamo, presentandosi con gli avvocati a scuola e umiliando alcuni colleghi.
La situazione è insostenibile, la scuola sembra privata di ogni autorevolezza, e non le nego che i colleghi, memori degli sgradevoli avvenimenti dell'anno precedente, hanno paura e adottano criteri di valutazione molto più blandi per la ragazza in questione.
Mi chiedo se ci sono delle normative a cui la scuola si può appellare, per garantire un'equità di valutazione e per non essere costantemente umiliata dall'intraprendente arroganza di queste persone. Secondo lei è accettabile che la famiglia si rifiuti di firmare il PDP per via del patto scuola-famiglia? Come si potrebbe tutelare la scuola di fronte alla minaccia di ricorso?
Il fatto che un docente sbagli, dimenticandosi di controllare la presenza di altre verifiche, può comportare la promozione della ragazza, sanando tutte le insufficienze presenti al momento degli scrutini?
Sono una tutor dell’apprendimento e con la famiglia stiamo ragionando sull’esonero della lingua tedesca. La ragazzina ora frequenta la prima media. Ho letto alcune notizie che non sono favorevoli, in quanto sottolineano che un esonero alla scuola superiore non dia poi la possibilità di andare a maturità. Mi chiedevo quanto ci fosse di vero. Mi può aiutare e dare dei riferimenti di legge?
Sono la referente Bes/Dsa presso il liceo in cui insegno. Vorrei dare informazioni precise ai colleghi circa le mappe concettuali visto che un collega non ha consentito ad un alunno l''uso delle mappe durante la verifica di storia, adducendo come "scusa" che non le aveva viste e approvate prima della verifica. Io sapevo che in sede di esame l'alunno può usare le mappe che ha usato durante l'anno scolastico, quindi approvate dai docenti (ad esempio firmate o timbrate per presa visione), ma la normativa prevede che anche durante l'anno il docente debba necessariamente vederle prima di una verifica? (Ed eventualmente non consentirle?)..
Sono un genitore di un ragazzo con DSA (discalculia, disgrafia, disortografia e dislessia oltre ad un lieve deficit di attenzione); frequenta un linguistico ed ha superato il I° anno. Mi documento costantemente per capire io stessa norme e tutto ciò che riguarda i dsa per essere in condizioni di sostenere mio figlio.
Ciò che non sono riuscita sin qui a trovare è una chiara indicazione dei cosiddetti schemi. Molte fonti si riferiscono a schemi, mappe etc, ma non vi è una definizione chiara, talché appare difficile preparare mappe e/o schemi senza correre il rischio di sentirsi dire che equivalgono a copiare.
Lei è in condizione di indicarmi norme che diano chiarezza sui contenuti degli schemi?
Secondo la Legge sui DSA, chi deve redigere le mappe concettuali a supporto della didattica, l'allievo o il docente? È vero che la redazione delle mappe spetta esclusivamente ai docenti?
Nella classe in cui lavoro sono presenti 2 alunni con DSA. Hanno presentato all’atto dell’iscrizione una certificazione non aggiornata al passaggio di ciclo e attualmente frequentano il II anno delle superiori. Dato che non hanno una certificazione aggiornata e dato che non accettano il PDP (rifiutato sia dagli alunni che dai genitori), come vanno inquadrati dal consiglio di classe? Come DSA anche se la certificazione non è aggiornata? oppure va ignorata totalmente la vecchia diagnosi e considerati al pari degli altri? Inoltre il collega di italiano può attuare le misure dispensative a prescindere dal PDP e dall’aggiornamento della diagnosi?