Avrei necessità di un parere circa il caso di un'alunna con disabilità, con difficoltà di apprendimento, frequentante la terza media per la seconda volta, seguita per 6 ore settimanali da un'insegnante di sostegno. La ripetenza della terza classe è stata una scelta condivisa e fortemente voluta dalla famiglia, in quanto l'alunna all'epoca appariva ancora molto immatura, non pronta per affrontare il percorso alla scuola superiore. Ovviamente, prima che si deliberasse per la ripetenza, nei diversi incontri con la madre della ragazza, la scuola ha sottolineato che l'eventuale ripetenza avrebbe avuto senso solo se la ragazza avesse frequentato, migliorando così le sue scarse e precarie abilità sociali.
Gli obiettivi riportati sul PEI sono infatti riferiti all'inserimento e socializzazione e alla frequenza scolastica. Purtroppo anche quest' anno non è andata meglio degli altri anni, anzi, siamo a 77% di assenze. Secondo lei dovremmo comunque ammetterla all'esame di Stato, considerato che ha già ripetuto?
In questo caso, considerato che difficilmente sarà in grado di sostenere un esame minimamente sufficiente, si può dare attestato formativo o solo per il fatto che è presente, avrà di diritto il diploma?
A pochi giorni dall'esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione, i genitori di un alunno che dovrà affrontare a breve l'esame hanno prodotto un certificato redatto dalla neuropsichiatra che attesta DSA. Nel certificato si specifica inoltre l'esonero alle prove scritte di lingua straniera. Ora, Le chiedo, anche a nome dei miei colleghi, come dobbiamo comportarci? Possiamo adottare le misure compensative e dispensative alla fine dell'anno per una certificazione prodotta così in ritardo sui tempi? Ci sono dei riferimenti normativi in merito?
Un nostro alunno con legge 104 ha diversi disturbi tra cui una grave disgrafia. Quando prova a scrivere dei piccoli testi risultano poi totalmente incomprensibili e anche al computer fa tantissima fatica. Nell'esposizione orale è invece bravissimo e comunica in modo sciolto e senza alcuna fatica.Siamo indecisi in vista dell’esame di terza media: vorremmo esonerarlo dagli scritti (italiano, inglese, spagnolo...) e fargli sostenere un esame orale corrispondente di volta in volta; è corretto o basterebbe il colloquio orale finale? Vorremmo ovviamente trovare la soluzione migliore per lo studente e fargli fare i cinque giorni di scritti al pari dei suoi compagni. Cosa consigliate?
Per un alunno con Bisogni Educativi Speciali, il tempo in più durante le verifiche può essere considerato una misura compensativa anziché dispensativa? In questo modo si potrebbe applicarla anche agli esami?
Alunna con disabilità, ammessa all'Esame di Stato conclusivo del primo ciclo (terza media), che però non si è presentata all'orale per motivazioni comunicate dalla famiglia. Nel verbale dell'esame può essere indicata regolarmente tra i licenziati, con la sola annotazione che riceve attestato di credito formativo (Dl. 62/2017)? Cosa si scrive nel tabellone?
La scuola mi dice che mio figlio non può avere il diploma di terza media. Ha lo spettro dell'autismo e non è verbale usa il linguaggio dei segni e le pecs ovviamente fa un programma differenziato.