In caso di 104 non grave e senza problemi comportamentali, l'assistente educativo può portare l'alunno fuori dall'aula durante le lezioni? La famiglia si può rifiutare di fare uscire il ragazzo anche con l'insegnante di sostegno o lo decide la scuola? Mio figlio ha sempre lavorato in classe alla scuola Primaria ed usciva solo per essere più tranquillo nei compiti in classe; pare che alla Secondaria sia prassi uscire anche per le lezioni. Cosa dice la normativa?
Dicono che, per effetto della sentenza del TAR, non è più possibile, in nessun caso, portare un alunno con disabilità fuori dalla classe. Il nostro alunno non può stare 5 ore in classe, ha bisogno assoluto di pause e attività alternative.
Mio figlio frequenta la seconda elementare. L'anno scorso per la maggior parte dell'anno è stato portato fuori dalla classe, per il nuovo anno ho chiesto che il bambino impari a stare in classe in modo adeguato o se ha il bisogno di uscire che lo faccia con un gruppetto di compagni. Mi è stato detto che non si può fare perché gli altri bambini perderebbero la lezione.
Mio figlio di 13 anni è diagnosticato da quando ne aveva 3 come Autismo atipico, ad alto funzionamento, con gravità (104 art3.3) Frequenta la seconda media (fatto anno saldatura) seguendo il programma didattico normale con ottimi risultati. Ha copertura pressoché totale con due insegnanti di sostegno e un educatore.
Il ragazzo manifesta problemi comportamentali durante le lezioni, rifiutando di svolgere alcune consegne e quando il sostegno le fa per lui, disturba la classe con frasi e comportamenti fuori luogo, finché il sostegno è costretta a portarlo fuori. Questa cosa scatena crisi violente con lancio di oggetti e urla.
A casa ha un comportamento corretto e svolge regolarmente i compiti assegnati.
Ora le insegnanti di sostegno mi dicono che la soluzione secondo loro sia portarlo fuori dalla classe subito per evitare problemi, perché non è gestibile con gli altri. Inoltre mi consigliano di vedere uno psicologo privato che aiuti me a gestire il ragazzo, quando il problema comportamentale è a scuola!?! Mi chiedo dov’è l’inclusione visto che il problema del ragazzo è relazionale? Cosa posso fare per far valere il suo diritto a stare in classe e non isolato?
La madre dell'alunna che seguo e che ha gli obiettivi minimi vorrebbe che io la portassi fuori dalla classe per ripetere e soprattutto studiare, ma le direttive del vicepreside sono quelle di tenerla in classe in quanto ha gli obiettivi minimi. La signora sostiene che io sono tenuta a farlo per legge. Io purtroppo non conosco la normativa che regola i compiti del docente di sostegno e nessuna delle persone (colleghi, sindacati, ecc) a cui ho chiesto mi ha saputo indirizzare per studiarla. Tutti mi dicono di cercare su Internet, ma sinceramente io non trovo risposte adeguate o chiare. Le chiedo se può indirizzarmi per conoscere ciò che è necessario sapere al fine di fare un buon lavoro.
Vorrei sapere se esiste nella normativa vigente nazionale o se possono esistere disposizioni regionali che limitano oggettivamente la possibilità di portare alunni con sostegno fuori dall'aula di classe per effettuare spiegazioni individualizzate finalizzate al raggiungimento delle competenze.
Mi serve un chiarimento normativo ma anche il ragionamento logico che c'è dietro al portare spessissimo fuori di classe mio figlio, terza media, con 104 e sostegno di 8 ore per disturbo del linguaggio e attenzione. Viene molto spesso portato fuori dalla classe, non perché disturbi perché non è affatto il suo problema, ma per fare "recupero". Peccato che vada fuori, per esempio, a fare matematica quando in classe c'è scienze e quindi questo comporta che poi deve recuperare, da solo e senza spiegazioni, le pagine fatte in classe e quindi con doppia fatica. Mai che arrivi ad esempio una mappa o un lavoro specifico fatto in classe su quanto studiato. Le mappe, infatti, sono sempre un nostro onere!In più, cosa già fatta presente a scuola, nello specifico di matematica e geometria lui lavora a casa con tutor e quindi non ne vedo l'esigenza.
E’ vero che l’assistente alla Autonomia e Comunicazione non può lavorare senza la compresenza di un docente? Quale norma lo vieta?