Il percorso di alternanza scuola- lavoro (PCTO) é obbligatorio per gli studenti con disabilità? Anche per quelli che seguono una programmazione differenziata?
Vorrei sapere perché un percorso scolastico differenziato potrebbe nuocere all'inclusione scolastica, al futuro lavorativo e quindi anche sociale della persona con disabilità. Non si devono pari opportunità, agli alunni con disabilità, anche cognitive? Qual è il vero senso della partecipazione in una classe se poi si deve essere indirizzati al percorso differenziato che non garantirà nulla? In tal caso i genitori si preoccupano a tal punto da sperare in più ripetenze, ma senza una garanzia di riuscita. Questo, per gli alunni, può essere uno stress aggiuntivo alle difficoltà emotive dovute a varie situazioni legate alla disabilità. Naturalmente il post non vuole esprimere atteggiamenti di protezione o, peggio, pietistici verso i ragazzi. Mi chiedo però qual è il senso delle tutele e delle liste speciali, ai fini di un inserimento lavorativo mirato, quando il ragazzo non ha potuto conseguire la maturità. L'integrazione scolastica e sociale non può prescindere dal chiarimento di questi aspetti.
Scuola secondaria di secondo grado, terzo anno: studente con pei equipollente che farà esperienza di PCTO. Mi chiedevo se è corretto che la scuola informi l'azienda circa la disabilità dello studente o se è necessario tutelarne la privacy.
Cosa succede se una ragazza con 104 non supera il test finale del corso di sicurezza? L'anno prossimo dovrà svolgere la PCTO e senza l'attestato di sicurezza non potrà svolgerlo, L'insegnante di sostegno non era stata informata di questa "verifica finale" e quindi non ha preparato la ragazza che si è ritrovata a non capire le domande e le risposte del test.
Sono la mamma di un ragazzo disprassico con borderline cognitivo,16 anni frequenta terzo anno di scuola professionale con scelta quest'anno, indirizzo sala. I primi due anni passati a fare cucina e sala insieme con una educatrice vicino per la pratica. Quest'anno ha iniziato alternanza scuola lavoro, ha fatto già una prima esperienza ieri, ma non è andata molto bene, catapultato in una fiera del gusto più grande di lui... Ha finito la serata con una sorta di collasso da stress perché non si sentiva all'altezza. Ora chiedo, ma anche nell'alternanza scuola lavoro, non dovrebbe avere un educatore vicino?
Mio figlio frequenta il quarto anno del liceo linguistico. Ha 104 art 3 comma 3. Usufruisce di istruzione domiciliare con obiettivi minimi. Mi è stato detto che senza i crediti derivanti dall'alternanza scuola lavoro non potrà essere ammesso all'esame di stato e la cosa mi preoccupa moltissimo. E' vero? Ho letto nei post del gruppo che l'alternanza scuola lavoro può essere personalizzata per quanto riguarda le ore ma, se fosse necessario, può essere esentato dal farla avendo invalidità civile con inabilità totale e permanente al lavoro?
Può una scuola prevedere per un ragazzo con disabilità, che non è ancora in grado di muoversi con i mezzi pubblici e attraversare la città, un percorso di alternanza scuola lavoro che preveda la sua autonoma partecipazione, non affiancato da nessun tutor senza consultare prima la famiglia e senza aver inserito tale progetto nel PEI?