Siamo indecisi in vista dell’esame di terza media: vorremmo esonerarlo dagli scritti (italiano, inglese, spagnolo...) e fargli sostenere un esame orale corrispondente di volta in volta; è corretto o basterebbe il colloquio orale finale? Vorremmo ovviamente trovare la soluzione migliore per lo studente e fargli fare i cinque giorni di scritti al pari dei suoi compagni. Cosa consigliate?
È sempre preferibile (soprattutto per lui, ovviamente) fargli sostenere un esame il più possibile simile a quello dei compagni. Anziché esonerarlo dagli scritti è meglio predisporre prove in cui ci sia poco da scrivere, con molte domande Vero/Falso o a scelta multipla. Se ci sono domande aperte, può dettare le risposte a un insegnante che le scrive per lui oppure usare il computer, con un microfono, per registrare le risposte. Sono modalità alternative efficaci ma da valutare attentamente perché se il candidato parla ad alta voce bisognerà svolgere l’esame in una stanza a parte per non disturbare i compagni, e questo è spesso poco gradito.
Vanno in ogni caso personalizzati i criteri di valutazione dando maggior peso agli orali.
All’Esame di Stato del primo ciclo i candidati con disabilità in base al Dl 62/17 possono sostenere prove completamente personalizzate senza compromettere la validità dell’esame. La personalizzazione riguarda sia i contenuti che le modalità di somministrazione delle prove e può prevedere, se necessario, anche la totale sostituzione degli scritti con prove orali, ma se possibile è meglio evitarlo.