Ragazzo in ingresso in prima superiore. Ha effettuato nel corso dell'anno incontri e permanenze nella nuova scuola affiancato dal proprio assistente e da quello che si pensava di assegnargli il prossimo anno. Adesso la famiglia presenta una richiesta per metodo WOCE sostenendo che ha da poco visto una neuropsichiatra (privata) che le ha consigliato questo metodo.
Secondo la neuropsichiatra é nostro dovere accettare.
Preciso che la richiesta del finanziamento per il progetto di assistenza é stata già fatta e per il ragazzo si era previsto tutt'altro, in virtù dei mesi di lavoro fatti per accoglierlo.
La scuola non è tenuta ad applicare metodi specifici; l’intervento didattico-educativo è definito dal GLO del quale fa parte anche la famiglia che può fare delle proposte, ma non imporre le proprie decisioni.
Sulla questione della Comunicazione Facilitata a scuola (il WOCE è una variante della CF), sui problemi che crea e su come la scuola può difendersi da certe ingerenze, ho scritto qualche tempo fa un articolo che può trovare qui: