Lezioni fuori della classe: obbligatorie o vietate?

La madre dell'alunna che seguo e che ha gli obiettivi minimi vorrebbe che io la portassi fuori dalla classe per ripetere e soprattutto studiare, ma le direttive del vicepreside sono quelle di tenerla in classe in quanto ha gli obiettivi minimi. La signora sostiene che io sono tenuta a farlo per legge. Io purtroppo non conosco la normativa che regola i compiti del docente di sostegno e nessuna delle persone (colleghi, sindacati, ecc) a cui ho chiesto mi ha saputo indirizzare per studiarla. Tutti mi dicono di cercare su Internet, ma sinceramente io non trovo risposte adeguate o chiare. Le chiedo se può indirizzarmi per conoscere ciò che è necessario sapere al fine di fare un buon lavoro.

Nessuna legge dice se l’alunno, con o senza obiettivi minimi, va tenuto in classe o può uscire.

Sono scelte che devono rispondere, anche in questo caso, al principio della “progettazione condivisa” che, attraverso la definizione del PEI, regola l’integrazione scolastica:

Progettazione: ossia organizzazione, pianificazione, ottimizzazione delle risorse. L’opposto di “Improvvisazione”.

Condivisa: ossia assunzione congiunta di responsabilità. L’opposto di “Delega”.

In base a questi principi, assieme ai colleghi e possibilmente a tutto il GLO, potete decidere cosa è meglio per la vostra alunna. Va da sé che, se decidete per delle lezioni individuali, dovrete preoccuparvi di mantenere i contatti con le attività svolte in classe dal docente curricolare con i compagni, per evitare che i vantaggi del rapporto individuale vengano annullati dall’assenza durante la lezione in classe. Ma questo rientra appunto nella progettazione, e nell’ottimizzazione delle risorse, di cui si parlava.

Condividi

Inserimento: 11 Agosto 2021

FAQ correlate